Paola e Daniele (pellegrinaggio in Terrasanta 24-31 agosto 2019)
10 Ottobre 2019
Paola e Daniele

Pellegrinaggio di grazia, misericordia e speranza in una terra di contrasti

Ripercorrere le strade, vedere i luoghi dove sono passati Gesù, Maria, Giuseppe e gli Apostoli, e riascoltare la Parola dove è stata pronunciata (HIC) ci ha aiutato a vivere l’essenziale: da dove veniamo e dove stiamo andando.

Dalla rilettura e il riascolto di noti passi del Vangelo, accompagnati dalle meditazioni e catechesi di padre Francesco, compagno di pellegrinaggio che ha sempre saputo infonderci speranza, ci piace condividere questi pensieri:

  • Dio si manifesta attraverso le piccole cose della vita di tutti i giorni, soprattutto attraverso gli umili (la Grotta dei Pastori), o attraverso chi si fa umile (Maria, Giuseppe, Zaccheo): quindi la vera felicità sta nella essenzialità e nella semplicità.
  • La misericordia di Dio è la novità del suo annuncio (Cafarnao e San Pietro in Gallicantus sono stati per noi due momenti “forti” del pellegrinaggio): novità che ci ricostituisce agli occhi di Dio integri dopo il peccato, attraverso il sacramento della riconciliazione.
  • Tutto quanto abbiamo vissuto non è racconto di storia passata ma dono e presenza di Gesù nella vita di ciascuno di noi (NUNC) attraverso le persone che Dio ci fa incontrare.

Nulla nella vita è un diritto, ma un dono di cui ringraziare il Signore: dobbiamo ricordarcelo e vivere ogni circostanza senza volerla governare noi, con la consapevolezza che Dio ci è sempre vicino, anche quando non riusciamo a capire i suoi disegni.

Durante il pellegrinaggio siamo anche stati colpiti da diverse situazioni di complessità e divisione presenti in questa terra, in particolare quelle tra i cristiani nella Basilica del S. Sepolcro, la presenza del muro tra lo stato israeliano e i territori palestinesi. Queste circostanze, insieme alla visita al Memoriale dell’Olocausto, ci hanno ricordato cosa può accadere quando l’uomo fa un uso distorto della propria libertà, a differenza e in contrasto con la libertà espressa da Maria all’Annuncio dell’Angelo.

A fronte di tutto questo, abbiamo avuto esempi concreti dell’opera di pace, di ascolto e di aiuto ai più deboli che i Francescani da più di otto secoli stanno portando avanti in questa terra martoriata: la “Custodia” parte da luoghi ed edifici sacri e si completa nella “Custodia” di persone, cuori, relazioni e testimonianze. Un esempio di questa capacità di attenzione all’altro e di superamento delle divisioni è la scuola di Gerico, aperta a tutti, in cui l’esperienza educativa è comune agli studenti cristiani e mussulmani, nel pieno rispetto del proprio credo. Un ulteriore esempio è quanto abbiamo vissuto a Cana, dopo il rinnovo delle promesse matrimoniali, incontrando la famiglia araba che ha potuto, grazie ai Francescani, far studiare a Milano una figlia con il sogno di diventare medico.

Concludiamo con un ringraziamento che viene dal cuore per la sintonia che padre Francesco e don Eligio ci hanno donato nella settimana trascorsa in Terrasanta: i giorni autentici trascorsi insieme ci stimolino a un cambio di passo e di atteggiamento nelle relazioni della vita di tutti i giorni: HIC ET NUNC.

Grazie a tutti

Paola e Daniele