Ascolto, provocazione, proponimento, testimonianza.
Condividere le proprie emozioni, le provocazioni alla propria vita e i proponimenti emersi nel corso dell’esperienza in Terra Santa, non è semplice.
Le catechesi quotidiane di Padre Francesco e le omelie di don Eligio, in Terra Santa, sono state per me la conferma del cammino intrapreso anni fa, seguendo liberamente le provocazioni e il metodo proposto da don Eligio.
Così ascoltare Padre Francesco dire: …“Quando uno è toccato dalla Misericordia di Gesù si mette a servire…, perché è un riverbero è un traboccare della sovrabbondanza ricevuta… “…Non dobbiamo selezionare, non dobbiamo guardare al merito…” “Non possiamo più vivere senza la Sua presenza…”, “…vedere l’altro come vedeva Gesù…”, “… lasciare spazio a tutti guardando l’altro con lo sguardo che dà una possibilità a tutti…” “… Gesù ci preferisce, con una pazienza incredibile perché dà a ognuno una libertà immensa…” “…Noi possiamo offrire i nostri sacrifici a Cristo, completando nella nostra carne i patimenti di Cristo, affinché portino frutto…” e tanto altro, sono state occasioni di continua attendibilità del metodo cristiano e della pertinenza, nel mio quotidiano, del credere e seguire Gesù e la sua Chiesa.
Quel “offri i sacrifici a Cristo” nella Chiesa dell’Agonia è stata la conferma più bella e dolorosa che potessi sperimentare, parole e metodo che don Eligio mi ricorda ogni qualvolta sono chiamata a vivere situazioni che non comprendo e che mi fanno soffrire…
Padre Francesco, nelle diverse tappe, ha sostenuto la contemporaneità di Gesù, la pertinenza della verifica nella propria vita e l’invito a seguirLo nei gesti quotidiani, per è stato un continuo sussulto e un incessante ringraziamento per aver avuto la possibilità di riconoscere quella Misericordia e sovrabbondanza su di me, quello sguardo che mi permette di dire ogni volta: Signore, confido e spero in te.
Rientrata a casa, sono stata colta da un’intensa nostalgia di alcuni volti e di quegli sguardi che hanno saputo leggere nel profondo dell’anima, della gioia intensa di una risata improvvisa, dell’ascolto di parole conosciute eppure sempre nuove, delle lodi recitate insieme e della Messa quotidiana, dei canti, della compagnia di amici nuovi e consolidati, del tempo buono che sta nelle mani di Dio di cui ho potuto godere fino in fondo…
Ringrazio don Eligio e Padre Francesco per questa settimana intensissima nella terra di Gesù, dove provocata a lasciare il cuore aperto, ho potuto essere ancora educata alla Sua sequela, provocata a testimoniare che Gesù non si lascia incontrare solo dove è nato, vissuto, morto e risorto, ma è presente “qui”, “oggi”, nei nostri rapporti, che rendiamo veri ogni giorno. Non siamo soli! Ogni giorno facciamo memoria della Sua presenza viva in mezzo a noi, perché Lui è veramente presente nell’Eucarestia.
Signore, tu conosci profondamente il mio cuore, vedi le incoerenze e le miserie, i tradimenti e la discontinuità del mio seguirti, ma ti offro tutto, perché riconosco la Grazia di quanto ho sperimentato in questi anni e verificato puntualmente in questi giorni, così che sempre più coscientemente posso anch’io dire: “Signore, non posso vivere senza di Te”.
Fiorella
